Carne coltivata creata in provetta: il mercato è pronto? In attesa di sperimentarlo sul campo, alcune startup si lanciano nel business. E i prezzi scendono gradualmente.
La coltura cellulare permette di ottenere carne a partire da poche cellule raccolte tramite una biopsia completamente indolore, coltivate in una piastra di Petri, trasformate in filamenti muscolari, sangue, grasso, ossa etc, SENZA PIU' ALLEVAMENTI fonti di sempre nuovi virus patogeni e nei quali si consuma maltrattamento e si priva della libertà un numero incalcolabile di creature senzienti, trasformate in macchine 'da carne', 'da uova', 'da latte'; e SENZA PIU' MACELLI nei quali si consumano delle povere vite.
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I prodotti ‘senza’, anche noti come free from, spopolano sempre di più.
E nell’ambito del free from, oltre agli incassi, cresce anche il numero dei claim: ben 17 allo stato attuale: dal ‘senza’ zuccheri aggiunti, al ‘senza’ lieviti, dal ‘senza’ conservanti al ‘senza’ antibiotici, passando per il ‘senza’ glutine o il ‘senza’ lattosio, fino ad arrivare ai più drastici ‘senza’ latte o ‘senza’ uova.
Mai l’espressione di una privazione in un prodotto ha soddisfatto tanto i suoi fruitori, quanto accade oggi nell’epoca del rinascimento salutistico, dove il ‘meno’ è sempre più un segno di valore aggiunto.
Al punto che si profila all’orizzonte, benché si sia solo agli inizi, un free from sui generis: quello della carne ‘senza’ carne. O meglio della carne in vitro creata in provetta.
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